Acciaio e antiaderenti
Attualmente si tende a utilizzare soprattutto due tipi di pentole: quelle in acciaio e quelle antiaderenti. Sono infatti le padelle più comuni e facili da usare, che consentono preparazioni veloci, adatte ai tempi moderni.
• Le pentole in acciaio, presenti in tutte le cucine, sono ideali per le cotture ad acqua, mediante ebollizione. Non a caso, si utilizzano principalmente per cuocere la pasta e le verdure da bollire. Queste pentole hanno la caratteristica positiva di essere molto resistenti nel tempo e quindi si possono utilizzare per molti anni, specie se hanno un fondo alto e spesso. Tendono però facilmente al surriscaldamento delle pareti e quindi a bruciare le vivande,
se c’è poca acqua in pentola
e più componenti solide.
• Le padelle antiaderenti hanno la funzione opposta: permettono di cucinare il cibo senza tanti oli e grassi e quindi più a secco, senza rischiare di bruciare tutto e subito, come avverrebbe con quelle in acciaio. Tra le più comuni della categoria ci sono quelle di alluminio, rivestite di materiale antiaderente chiamato Teflon, un polimero dotato di elevata resistenza al calore, e infatti reggono temperature fino a 260 gradi (mai superare tale soglia.) Sono però
oggetto di un certo allarmismo: il rivestimento nero di cui sono dotate presenta lo svantaggio di essere piuttosto delicato, poco resistente ai graffi causati dagli utensili, specie se metallici e questo comporterebbe lo sviluppo di sostanze dannose per la salute. La regola è di evitare di graffiare il fondo sia in cottura, sia durante il lavaggio; quando, a seguito del tempo,
si intravedono i classici tagli bianchi nella sostanza antiaderente, la padella va assolutamente cambiata.